Classe 1958, di formazione ingegnere, ho sviluppato una carriera come ricercatore di mercato presso multinazionali e come co-founder di un’agenzia professionale, ho rilevato e gestito per 6 anni una libreria. Amo viaggiare in autonomia in Italia e nel mondo, la montagna e i deserti, l’arte contemporanea e la letteratura. Abito a Milano con la mia famiglia. La fotografia è una passione che da 50 anni coltivo e pratico a livello personale, con una forte selezione di soggetti per me significativi e cercando di creare una lettura a più livelli.
Ho sempre pensato che fare una fotografia significa riprendere qualcosa che ho già visto e soprattutto che ho letto e conosciuto, avendo sempre coscienza dell’ambiguità e del fascino delle immagini. Ho anche dedotto dall’esperienza che fondamentalmente ho tre modi di organizzare i miei scatti: per dare l’idea di un luogo, per esprimere un’idea attraverso un progetto, per declinare un soggetto che mi attrae in una serie di possibilità.
There is a fundamental dichotomy in photography between those who think of photography as a means of self-expression and those who think of it as a method of exploration. […] The intention of this idea is not to divide photography in two parts. On the contrary, it is to suggest a continuum, a single axis with two poles. Many of the pictures reproduced here live close to the center of that axis but can at the viewers’s pleasure be shifted towards one of the two ends.
John Szarkowsky, Mirrors and windows (MOMA, 1978)
